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Bruce Ismay

Joseph Bruce Ismay (Crosby, 1 dicembre 1862 – Mayfair, 15 ottobre 1937) è stato un imprenditore britannico. Come Amministratore delegato della White Star Line, partecipò al viaggio inaugurale del Titanic, nave alla quale egli stesso diede nome.

Biografia[]

Primi anni[]

Ismay nacque a Crosby, Lancashire, in Inghilterra. Era figlio di Thomas Ismay (7 gennaio 1837 – 23 novembre 1899) e Margaret Bruce (1837 – 9 aprile 1907), quest'ultima figlia dell'armatore Luke Bruce. Thomas Ismay fu socio principale della Ismay, Imrie and Company, nonché fondatore della White Star Line. Joseph frequentò la scuola di Elstree e di Harrow, poi fece da tutore in Francia per un anno. Diventò poi apprendistato all'ufficio del padre per quattro anni, poi viaggiò nel resto del mondo. Si trasferì a New York per lavorare come rappresentante e agente della sua società. Il 4 dicembre 1888 si sposò a New York con Julia Florence Schieffelin, figlia di George Richard Schieffelin e Julia M. Delaplaine, con la quale ebbe cinque bambini:

  • Margaret Bruce Ismay (29 dicembre 1889), che sposò George Ronald Hamilton Cheape (1881 - 1957) nel 1912;
  • Henry Bruce Ismay (aprile 1891 - 1º ottobre 1891);
  • Thomas Bruce Ismay (18 febbraio 1894), che sposò Jane Margaret Seymour;
  • Evelyn Constance Ismay (17 luglio 1897), che sposò Basil Sanderson (1894 - 1971) nel 1927.
  • George Bruce Ismay (6 giugno 1902), che sposò Florence Victoria Edrington nel 1926.

Nel 1891, Ismay ritornò con la sua famiglia nel Regno Unito e divenne un partner nella ditta di suo padre (Ismay, Imrie and Company). Nel 1899 divenne capo negli affari di famiglia; la White Star Line esordì internazionalmente sotto il suo comando. Oltre ai suoi affari, Ismay servì anche come direttore di molte altre società. Nel 1901 gli fu proposto dagli Stati Uniti di costruire un conglomerato di spedizione internazionale. Ismay fu d'accordo ad unire la sua ditta con la International Mercantile Marine Company.

Titanic[]

Nel 1907 Ismay si incontrò con Lord Pirrie della Harland & Wolff Company, società di costruzioni navali di Belfast. Insieme progettarono la costruzione di un piroscafo più grande del Lusitania e del Mauretania, le meraviglie costruite dall'avversaria della White Star Line, la Cunard Line. La nuova nave di Ismay non solo sarebbe stata più veloce, ma avrebbe avuto anche maggior capacità di governo del timone ed enorme lusso fino ad allora ineguagliabile nella storia dei più grandi piroscafi; la seconda condizione prevedeva l'ospitalità dei ricchi e della borghesia. Tre navi furono progettate e costruite. La seconda, di queste, sarebbe stato l'orgoglio della compagnia, il Titanic, che cominciò il suo viaggio inaugurale da Southampton, Inghilterra, verso New York, il 10 aprile 1912. La prima e la terza delle navi ideate da Ismay, furono, invece, l'Olympic e il Britannic, che nel loro insieme (Titanic compreso) presero nome di "Giganti".

Ismay accompagnò le sue navi durante i loro viaggi inaugurali; sfortunatamente il Titanic fu protagonista di un fatale incidente, quando impattò contro un iceberg, a sud delle Grandi Baie di Terranova ed affondò nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912; in quell'occasione, Ismay riuscì a salvarsi su un battello di salvataggio, incapace di affrontare la morte (in quanto, a quei tempi, morire in situazioni difficili era considerato un atto di grande coraggio). Fu poi raccolto, con gli altri superstiti, dal Carpathia (della Cunard Line) ed arrivò a New York il 18 aprile. Durante il viaggio fu visitato dal dottore della nave e per tutto il tempo non lasciò alcuna testimonianza. Inoltre, non mangiò niente di solido, ricevette un solo visitatore e fu tenuto sotto sorveglianza per tutto il viaggio. Ismay fu uno dei testimoni durante le indagini del disastro del Titanic; rilasciò diverse interviste sia al Senato americano che al Ministero del Commercio britannico.

Dopo il disastro, fu attaccato con ferocia dalla stampa statunitense e britannica, per aver abbandonato la nave con ancora numerose donne e bambini a bordo. Alcuni giornali lo chiamarono "J. Brute Ismay" ("J. Bestia Ismay") e fu suggerito che la bandiera della White Star Line fosse cambiata con un colore giallo-rossastro. Alcuni funzionari espressero opinioni negative sul suo conto, in quanto abbandonò la nave. La società londinese lo debellò e lo giudicò come "uno dei più grandi codardi della storia". La stampa negativa diventò sempre più forte nei suoi confronti, soprattutto dai giornali di William Randolph Hearst, dai quali si dice che abbia avuto una vendetta personale su Ismay. Ismay si dimise da presidente della International Mercantile Marine Company nel 1913 e fu rimpiazzato da Harold Sanderson. Quest'ultimo fu una disgrazia per tutto il resto della sua vita.

Dopo la tragedia del Titanic, Ismay continuò ad essere attivo in affari marittimi. Insediò una nave militare, chiamata Mersey, per la Britain's Merchant Navy; donò £11.000 per avviare un fondo dei marinai perduti e, nel 1919, donò £25.000 al fine di preparare un fondo per riconoscere il contributo dei marinai morti nella Prima Guerra Mondiale.

Gli ultimi anni[]

Un residente di Wirral, dall'altra parte del fiume Mersey, trovò il corpo di Ismay senza vita in Mayfair, Londra, il 15 ottobre 1937; la sua morte fu determinata da una trombosi cerebrale. Il funerale fu tenuto il 21 ottobre ed Ismay fu seppellito nel cimitero di Putney Vale, Londra. Dopo la morte, la moglie si trasferì negli Stati Uniti, dove ottenne la cittadinanza il 14 novembre 1949. Julia Florence Ismay morì il 31 dicembre 1963, a Kensington, Londra.

Controversia[]

Esistono varie controversie riguardo alle azioni di Ismay a bordo del Titanic. Durante le investigazioni congressuali dei passeggeri testimoniarono che, durante il viaggio, sentirono Ismay ed il Capitano Smith accordarsi per far andare più velocemente la nave. Un passeggero testimoniò di aver visto Ismay con un avviso iceberg a cena. Altre testimonianze furono ritenute pure invenzioni.

Durante l'affondamento, Ismay assisté l'equipaggio, cercando di caricare le scialuppe il più possibile, secondo le ripetute richieste di Thomas Andrews. Quando non c'erano più donne tra i passeggeri nel vicino ponte, lui ed un altro passeggero di prima classe (William Carter) furono invitati per abbordare su uno dei battelli di salvataggio. Questo fatto costò ad Ismay una serie di continue umiliazioni per il resto della sua vita, in quanto c'erano ancora donne e bambini da salvare. Il suo servitore personale (Richard Fry) ed il segretario (William H. Harrison) rimasero su un'asse galleggiante e perirono quando la nave affondò.

Curiosità[]

Il genero di Ismay, George Cheape, fu protagonista di un altro naufragio, durante l'affondamento della Empress of Ireland il 29 maggio 1914, della Canadian Pacific Ocean Liner, nelle acque del fiume San Lorenzo.

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