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Durante l'Età del ferro e prima dell'ascesa di Roma, la penisola italiana era occupata da diversi popoli.

Questi popoli erano diversi l'un l'altro. Le principali differenze erano riscontrate sul piano linguistico e genetico. La morfologia del territorio italiano (Con una massiccia presenza di rilievi), contribuiva a differenziare questi popoli, che si trovavano spesso isolati in aree geografiche circoscitte.

Dal punto di vista linguistico linguistico, i popoli sono divisi in popoli parlanti lingue indoeuropee e popoli parlanti lingue non indoeuropee. Al primo gruppo appartenevano in particolare i popoli italici, parlanti lingue italiche; a essi si aggiungevano altri popoli, che parlavano lingue indoeuropee, ma non del ramo italico. Indoeuropei non italici erano ad esempio i colonizzatori di lingua greca. Altri popoli, infine, non erano affatto indoeuropei.

La classificazione di un certo numero di queste etnie non è stata ancora chiarita. Il celebre studioso italiano Giacomo Devoto ha affermato la tesi che le varietà indoeuropee che confluirono in Italia sono "infinite".

A causa della forte influenza che gli etruschi ebbero su tutti gli antichi popoli italici, a volte si parla di una "civiltà etrusco-italica".

Migrazioni indoeuropee[]

Italia - età del ferro

Alle civiltà già insediatesi nell'età preistorica (popolazioni neolitiche), si aggiunsero nuove civiltà nell'era protostorica. Queste civiltà migrarono in Italia probabilmente nell'età del bronzo, contemporaneamente alla diffusione della lavorazione dei metalli. Esse erano organizzate in società patrialcari e guerriere parlanti lingue indoeuropee.

Le migrazioni di popolazioni indoeuropee in Italia furono provenienti principalmente da nord delle Alpi e avvennero in diverse ondate:

La prima ondata migratoria indoeuropea sarebbe avvenuta intorno alla metà del III millennio a.C., ad opera di popolazioni che importarono la lavorazione del rame. A questo periodo risalgono le statue stele (o statue menhir) nelle quali sono spesso scolpite armi e simboli solari, tipici delle civiltà indoeuropee.

La seconda ondata avvene tra la fine del III e gli inizi del II millennio a.C. Con questa ondata si diffuse il bicchiere campaniforme nella pianura padana, in Toscana e nelle zone costiere di Sardegna e Sicilia. Questi popoli influenzarono fortemente anche le successive culture dell'età del bronzo antico (Polada, Bonnanaro ecc.).

Nella metà del II millennio a.C., nella pianura padana a sud del Po si sviluppò la civiltà delle terramare. Dopo la grave crisi del XII secolo a.C. che colpì il sistema terramaricolo provocando la scomparsa della maggior parte degli insediamenti, migrarono a sud, installandosi presso le locali comunità di cultura appenninica e dando origine al Proto-Villanoviano. Nella prima età del ferro, la cultura protovillanoviana si suddivise a sua volta in differenti facies regionali che diedero origine alle "nazioni italiche": la cultura Atestina (Proto-Veneti), Laziale (Latini), Villanoviana (forse Etruschi), Sicula (Siculi) etc.

Nell'Italia nordoccidentale la media e tarda età del bronzo è caratterizzata dall'aspetto Canegratese - Golasecchiano forse da collegare alla popolazione proto-celtica dei Leponti o Leponzi.

Classificazione[]

Preindoeuropee o dubbie[]

  • Etruschi;
  • Liguri;
  • Euganei;
  • Reti;
  • Camuni;
  • Elimi;
  • Sicani;
  • Sardi (divisi in Iolei e Balari, questi ultimi forse indoeuropei);
  • Corsi.
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